Palazzo Albini
La storia
Palazzo Albini, tuttora abitato dai discendenti della famiglia che lo edificò, risale agli inizi del XVIII secolo e si presenta ricco della complessità architettonica e della successione dei vari interventi realizzati dalla famiglia, nell’arco della sua lunga storia.
La cappella di famiglia risale anch’essa al XIX secolo, edificata in devozione alla Madonna dell’Acqua Santa per il ritorno dalla campagna napoleonica di Russia di Andrea Albini. La Scala, splendido raccordo tra il corpo più antico della costruzione e l’ala meridionale, su tre livelli, è una costruzione dei primi anni del XIX secolo.
Come tanti palazzi del Cilento, i locali terranei erano un tempo adibiti a cantina, a frantoio, di fianco alla cappella era la stalla per il cavallo, l’asino, le capre. Insomma era concepito come una struttura che, per l’attività che vi si svolgeva all’interno e sulle terre di proprietà, si poteva considerare autonoma.
Palazzo Albini è stato da ultimo restaurato dalla famiglia per poter offrire ai propri ospiti e visitatori un’esperienza di pace e tranquillità, lo stato d’animo ideale per scoprire le multiformi bellezze della nostra terra, il Cilento.
Il borgo storico
I centri storici di Torchiara e della frazione Copersito rappresentano un armonioso equilibrio tra natura, architettura rurale e palazzi nobiliari risalenti al periodo compreso tra XVII-XVIII secolo. Tra questi, entrando a Torchiara, il primo che si incontra è Palazzo Pavone, con il suo parco e la Villa Comunale, al cui ingresso si legge sulle colonne del cancello “Ubi Amor Felicitas”, frase di Gabriele D’Annunzio ospite del generale Giuseppe Pavone. Qui è vissuto per lunghi periodi lo storico Claudio Pavone (1920-2016). Inoltrandosi nel centro storico si incontrano in successione, palazzo Mazzarella, sede dell’antico carcere mandamentale, poi Palazzo Torre, poi, lungo la via del Salvatore, portali finemente decorati, Palazzo Bilotti fino a giungere alla chiesa del Salvatore, con il monumentale tiglio, dalla quale si gode uno splendido panorama. Fuori dall’abitato si ammira la Torre Mangoni, con la tipica struttura a fortino e le due torri angolari caratterizzate dalle colombaie. Camminando tra antiche case rurali e distese di uliveti, superando la quattrocentesca chiesa di San Bernardino, si arriva al Palazzo Baronale De Conciliis, i cui proprietari furono signori di Torchiara per lunghi anni e che oggi è stato ristrutturato dal Comune e trasformato in un centro culturale, e dove insiste anche la biblioteca “Claudio Pavone”.
Nella frazione Copersito si trova subito Palazzo De Vita e, lì vicino, il sagrato della Chiesa di Santa Barbara, protettrice e patrona del borgo. In alto, si staglia l’imponente Palazzo De Feo (XIX sec.); proseguendo sorge la Colombaia Mangoni, e l’antico ingresso del viale del Palazzo omonimo, che si può ammirare alla fine del muro di cinta del viale stesso, con la Cappella dedicata alla Madonna delle Grazie. Di fronte, Palazzo Siniscalchi risalente alla metà del XVII sec. Scendendo lungo la strada, alle spalle del grande pino secolare, e dei vecchi lecci, sorge Casa Albini.